Dolci (per) beerlovers

Ogni festività ha il suo dessert goloso e Pasqua non fa certo eccezione.
Mentre i piccoli (per anagrafica e spirito) scartano e rompono le uova di cioccolato alla ricerca della sorpresa, i grandi pescano dentro gli incartamenti colorati sostenendo la necessità di decretare il cioccolato più buono. Sfacciatamente, tutti gli anni, come se mancassero dolciumi nelle tavole pasquali!

Ti parliamo dei nostri, mpanatigghie e cioccolato di Modica, cassate e cassatelle, cannoli di ricotta e colombe pasquali. E se per digerire c’è chi mette sul fuoco il canarino (tanto per restare in tema di pennuti), ogni festa merita la giusta dose di bollicine e digestivi.
Da qui il nostro invito: perché non combinare la tradizione pasticcera con l’innovazione delle nostre birre?

Lasciati sorprendere da alcuni accostamenti inediti tra Tarì e i dolci tipici nostrani. Fine pasto d’eccezione garantito.

Due pretendenti per il cioccolato modicano: Bonajuto e Oncia.

Da bravi beerlovers avrete sicuramente sentito parlare di birra al cioccolato. E se conoscete il territorio dove nasce Tarì, molto probabilmente conoscerete anche il cioccolato modicano. Cosa bere per esaltare il gusto di questo prodotto tipico conosciuto in tutto il mondo? Vi consigliamo due accostamenti.

Il primo è con la Tarì Bonajuto, la nostra birra speciale nata proprio dalla destrutturazione del cioccolato modicano. Sorseggiandola scoprirete come le note della fava di cacao, unite alla vaniglia e allo zucchero di canna, si mescolano a quelle di caffè tostato, tipiche dei malti scuri torrefatti.

Decisamente sorprendente è poi l’accostamento con la Oncia, Italian Grape Ale di casa Tarì, speciale all’uva di Moscato di Noto dop. Una doppio malto ambrata dove i lieviti della birra entrano in sintonia con quelli selvatici dell’uva.

Questi due accostamenti sono più di semplici abbinamenti ben studiati, sono nozze inusuali perfettamente riuscite.

Ricotta e carrubba:
il cannolo (e non solo) incontra la Qirat.

Non abbiamo intenzione di sollevare polemiche con i cugini dell’ovest, lo diciamo subito, ma noi il cannolo lo riempiamo di ricotta vaccina. In ogni caso però, anche se fate parte del versante occidentale dell’isola e preferite la ricotta di pecora, dopo un buon cannolo provate a bere la nostra Qirat. Ottenuta con malti torrefatti, si caratterizza per la perfetta sintonia tra le note di caffè e cacao e quelle dolci e caratterizzanti della carrubba. Con i suoi 6,5 gradi si abbina perfettamente anche a mpanatiglie, cassate e cassatelle modicane.

Un cucchiaino per due:
cheesecake o tiramisù ma rigorosamente con la Moak.

Se di tradizione parliamo, di certo la cheesecake è la comparsa aliena in questa carrellata di liccumie. Così, pensando ai puristi, vi proponiamo anche un dessert più casereccio, il tiramisù. Volete fare una bagna originale? Usate la Tarì Moak, la nostra speciale al caffè, bruna, aromatica e gradevolmente amara.
Noi comunque vi consigliamo di sorseggiarla pura a fine pasto. E se la assaggerete insieme a una cheesecake al caffè ne diventerete dolcemente dipendenti.

Dove osano le… colombe:
concludere il pasto con un distillato di birra.

Ci sono in ogni famiglia, gli irriducibili delle feste, quelli che dopo un pasto abbondante non sanno dire di no a una fetta di colomba per non offendere gli ospiti che l’hanno portata. Sono gli stessi incorreggibili sostenitori dell’efficacia di ammazzacaffè rigorosamente alcolici come digestivo. Dedichiamo a loro la nostra Aquavitae, non una birra ma un distillato di birra dal gusto intenso.

Adesso diteci voi, con quale dessert concluderete il pranzo questa domenica? La scelta è vostra e l’abbinamento è servito.
Se a questo punto non riuscite a scegliere, lo capiamo.
Di certo se non vi fidate del nostro consiglio, non possiamo far altro che dirvi… provare per credere!

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